Cosa visitare a San Vito Lo Capo

Da Vedere

Spiaggia di San Vito lo Capo

La Spiaggia di San Vito lo Capo è racchiusa in una piccola baia compresa tra la splendida Riserva Naturale dello Zingaro e la Riserva del Monte Cofano, a ridosso del Comune da cui prende il nome: rinomata località balneare pittoresca ed immersa in un contesto paesaggistico di grande effetto. La spiaggia è bellissima, lunga e molto larga, di finissima sabbia bianca, bagnata da un mare turchese, limpido e trasparente. La spiaggia è ben attrezzata ed offre bar, taverne e la possibilità di praticare qualche sport acquatico e da spiaggia. La si raggiunge percorrendo la SS187 dal Golfo di Castellammare in direzione di Erice, seguendo poi le indicazioni per San Vito lo Capo. http://www.qspiagge.it

Riserva naturale orientata dello Zingaro

La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea. Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, ma in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una partecipatissima marcia di protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980,[2] l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l'area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale. Con la legge regionale 98/1981, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.[3]

Santuario di San Vito Lo Capo

Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito (di origini presumibilmente della Lucania), per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano (303-304), e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdò sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana.

Torre Torrazzo

La Torre Torrazzo è un torrione a pianta circolare, in muratura di grosse pietre di arenaria a faccia vista, con base a scarpa, recentemente restaurato, di cui è andato perduto il coronamento. Non apparteneva alle fortificazioni costiere contro la pressione barbaresca, predisposte dall'architetto militare Camillo Camilliani (?-1603) su incarico del vicerè Marco Antonio Colonna: lo si data, invece, a cavallo tra il 1400 e il 1500, eretto per iniziativa privata a difesa dell'adiacente tonnara, la più antica di San Vito, che veniva calata dove oggi sorge il porto peschereccio. By http://www.sullacrestadellonda.it

Faro di San Vito lo Capo

Il faro di San Vito lo Capo, si trova in Sicilia, è situato sulla punta di Capo San Vito da circa 1,5 km a nord di San Vito Lo Capo. Il faro è attivo dal 1859. Il faro è composto di un fabbricato bianco di un piano abitato dal farista con adiacente la Torre Faro alta 40 metri con lanterna e galleria. Il faro è composto di un faro principale (n. 3170) e da un fanale (n. 3172) ospitato nella torre del faro principale. Il faro principale è dotato di una ottica rotante ed emette lampi bianchi, con un periodo di 5 secondi, con portata di 25 miglia nautiche. Il fanale emette luse rossa isofase con periodo di 4 secondi, ha una portata 6 miglia nautiche, è visibile da 165° a 225°, e sta a segnalare la secca a nord di Capo San Vito. Il faro ed il fanale fanno capo al Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a Messina (che si occupa di tutti i fari della Sicilia), Reggenza di San Vito Lo Capo.

Cappella di Santa Crescenza

Poco prima di San Vito lo Capo, si incontra, un grazioso tempietto. E' stato costruito dagli Arabi nel XIII secolo, ed e’ un esempio della loro architettura con la cupola rotonda e le aperture ad arco acuto. In seguito il tempietto fu dedicato a "Santa Crescenza", la nutrice di San Vito, che, secondo la tradizione, morì proprio in quel luogo

Torre Isulidda

La torre Isulidda domina il golfo di Macari, nel territorio di San Vito Lo capo, a circa quaranta km da Trapani.Torre di avvistamento costiero contro le incursioni dei corsari. Il punto in cui si trova e stato con precisione segnato sulla mappa.DESCRIZIONE:La torre Isulidda, in posizione dominante sul golfo di Macari, arroccata su uno sperone di roccia a picco sul mare, è attribuibile all’architetto militare Camillo Camilliani che ne prescrive le caratteristiche nella sua opera Descrittione delle torri marittime del Regno… (ms presso la Biblioteca comunale di Palermo).Come tutte le torri “camillianee” è a pianta quadrata, con scarpa accentuata che misura all’esterno oltre nove metri e all’interno quasi sei, e copertura a terrazza, in muratura di pietra intonacata; il varco di accesso è collocato sul prospetto verso monte, al di sopra del cordolo, a suo tempo probabilmente raggiungibile mediante scala retraibile.

Torre 'Mpisu

La torre 'Mpisu, in posizione isolata, è situata sul pendio scosceso, a mezza costa sul versante nord-ovest . La sua struttura è del tipo definito "camillianeo". Ha pianta quadrata con scarpa accentuata che misura all'esterno oltre nove metri e all'interno quasi sei. Attraverso una scala esterna in muratura, di epoca successiva, si accede alla terrazza di copertura. Per la sua posizione elevata doveva essere in comunicazione con le torri di Bonagia e di monte S. Giuliano e probabilmente con la torre di Isulidda, sul golfo di Cofano. In stato di abbandono per lungo tempo, è stata di recente restaurata.

Macari

Macari: La Costa dall’antico “territorium” diMonte S. Giuliano che è un sito con un’eccezionale continuità di insediamento, sono stati rinvenuti materiali che riconducono alla prima metà del 1° millennio a. C., attraverso elementi connotanti la forte presenza punica che trasformò Erice in centro religioso ed emporium, fino alla conquista di Dorieo nel 510 a.C. , nuove fotointerpretazioni archeologiche hanno permesso infatti di i individuare in questa zona l’antica città di Eraclea di Sicilia, ipotesi che troverebbe conferma nelle indicazioni geografiche degli storici Greci e nella tipologia dei cocci ceramici rinvenuti in situ. Fondata da Dorieo nel 510 a.C., come tramandato da Erodoto, Tucidide e Diodoro Siculo.

Castelluzzo

Castelluzzo si estende per tre chilometri sulla Strada Provinciale che dal “Bivio Lentini” porta a San Vito Lo Capo e la sua altezza sul livello del mare varia dai 35 ai 130 mt. Definita “La Valle degli Ulivi” a giusta ragione date le vaste piantagioni di olivi che circondano l’agglomerato urbano, che rendono il Paese una tappa obbligata del turismo naturalistico e dagli amanti delle escursioni a cavallo. La Riserva di Monte Cofano da un lato e la vicinanza con la Riserva dello Zingaro dall’altro, la spiaggia di Cala dell’Arena, le numerose calette di bianchissimi ciottoli che da quest’ultima arrivano fino ai piedi del Monte Cofano e la vicinanza con San Vito Lo Capo hanno contribuito non poco ad elevare Castelluzzo a meta turistica estiva. http://www.aotsanvito.it

Spiaggia di San Vito lo Capo

La Spiaggia di San Vito lo Capo è racchiusa in una piccola baia compresa tra la splendida Riserva Naturale dello Zingaro e la Riserva del Monte Cofano, a ridosso del Comune da cui prende il nome: rinomata località balneare pittoresca ed immersa in un contesto paesaggistico di grande effetto. La spiaggia è bellissima, lunga e molto larga, di finissima sabbia bianca, bagnata da un mare turchese, limpido e trasparente. La spiaggia è ben attrezzata ed offre bar, taverne e la possibilità di praticare qualche sport acquatico e da spiaggia. La si raggiunge percorrendo la SS187 dal Golfo di Castellammare in direzione di Erice, seguendo poi le indicazioni per San Vito lo Capo. http://www.qspiagge.it

Riserva naturale orientata dello Zingaro

La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea. Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, ma in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una partecipatissima marcia di protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980,[2] l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l'area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale. Con la legge regionale 98/1981, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.[3]

Santuario di San Vito Lo Capo

Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito (di origini presumibilmente della Lucania), per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano (303-304), e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdò sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana.

Torre Torrazzo

La Torre Torrazzo è un torrione a pianta circolare, in muratura di grosse pietre di arenaria a faccia vista, con base a scarpa, recentemente restaurato, di cui è andato perduto il coronamento. Non apparteneva alle fortificazioni costiere contro la pressione barbaresca, predisposte dall'architetto militare Camillo Camilliani (?-1603) su incarico del vicerè Marco Antonio Colonna: lo si data, invece, a cavallo tra il 1400 e il 1500, eretto per iniziativa privata a difesa dell'adiacente tonnara, la più antica di San Vito, che veniva calata dove oggi sorge il porto peschereccio. By http://www.sullacrestadellonda.it

Faro di San Vito lo Capo

Il faro di San Vito lo Capo, si trova in Sicilia, è situato sulla punta di Capo San Vito da circa 1,5 km a nord di San Vito Lo Capo. Il faro è attivo dal 1859. Il faro è composto di un fabbricato bianco di un piano abitato dal farista con adiacente la Torre Faro alta 40 metri con lanterna e galleria. Il faro è composto di un faro principale (n. 3170) e da un fanale (n. 3172) ospitato nella torre del faro principale. Il faro principale è dotato di una ottica rotante ed emette lampi bianchi, con un periodo di 5 secondi, con portata di 25 miglia nautiche. Il fanale emette luse rossa isofase con periodo di 4 secondi, ha una portata 6 miglia nautiche, è visibile da 165° a 225°, e sta a segnalare la secca a nord di Capo San Vito. Il faro ed il fanale fanno capo al Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a Messina (che si occupa di tutti i fari della Sicilia), Reggenza di San Vito Lo Capo.

Cappella di Santa Crescenza

Poco prima di San Vito lo Capo, si incontra, un grazioso tempietto. E' stato costruito dagli Arabi nel XIII secolo, ed e’ un esempio della loro architettura con la cupola rotonda e le aperture ad arco acuto. In seguito il tempietto fu dedicato a "Santa Crescenza", la nutrice di San Vito, che, secondo la tradizione, morì proprio in quel luogo

Torre Isulidda

La torre Isulidda domina il golfo di Macari, nel territorio di San Vito Lo capo, a circa quaranta km da Trapani.Torre di avvistamento costiero contro le incursioni dei corsari. Il punto in cui si trova e stato con precisione segnato sulla mappa.DESCRIZIONE:La torre Isulidda, in posizione dominante sul golfo di Macari, arroccata su uno sperone di roccia a picco sul mare, è attribuibile all’architetto militare Camillo Camilliani che ne prescrive le caratteristiche nella sua opera Descrittione delle torri marittime del Regno… (ms presso la Biblioteca comunale di Palermo).Come tutte le torri “camillianee” è a pianta quadrata, con scarpa accentuata che misura all’esterno oltre nove metri e all’interno quasi sei, e copertura a terrazza, in muratura di pietra intonacata; il varco di accesso è collocato sul prospetto verso monte, al di sopra del cordolo, a suo tempo probabilmente raggiungibile mediante scala retraibile.

Torre 'Mpisu

La torre 'Mpisu, in posizione isolata, è situata sul pendio scosceso, a mezza costa sul versante nord-ovest . La sua struttura è del tipo definito "camillianeo". Ha pianta quadrata con scarpa accentuata che misura all'esterno oltre nove metri e all'interno quasi sei. Attraverso una scala esterna in muratura, di epoca successiva, si accede alla terrazza di copertura. Per la sua posizione elevata doveva essere in comunicazione con le torri di Bonagia e di monte S. Giuliano e probabilmente con la torre di Isulidda, sul golfo di Cofano. In stato di abbandono per lungo tempo, è stata di recente restaurata.

Macari

Macari: La Costa dall’antico “territorium” diMonte S. Giuliano che è un sito con un’eccezionale continuità di insediamento, sono stati rinvenuti materiali che riconducono alla prima metà del 1° millennio a. C., attraverso elementi connotanti la forte presenza punica che trasformò Erice in centro religioso ed emporium, fino alla conquista di Dorieo nel 510 a.C. , nuove fotointerpretazioni archeologiche hanno permesso infatti di i individuare in questa zona l’antica città di Eraclea di Sicilia, ipotesi che troverebbe conferma nelle indicazioni geografiche degli storici Greci e nella tipologia dei cocci ceramici rinvenuti in situ. Fondata da Dorieo nel 510 a.C., come tramandato da Erodoto, Tucidide e Diodoro Siculo.

Castelluzzo

Castelluzzo si estende per tre chilometri sulla Strada Provinciale che dal “Bivio Lentini” porta a San Vito Lo Capo e la sua altezza sul livello del mare varia dai 35 ai 130 mt. Definita “La Valle degli Ulivi” a giusta ragione date le vaste piantagioni di olivi che circondano l’agglomerato urbano, che rendono il Paese una tappa obbligata del turismo naturalistico e dagli amanti delle escursioni a cavallo. La Riserva di Monte Cofano da un lato e la vicinanza con la Riserva dello Zingaro dall’altro, la spiaggia di Cala dell’Arena, le numerose calette di bianchissimi ciottoli che da quest’ultima arrivano fino ai piedi del Monte Cofano e la vicinanza con San Vito Lo Capo hanno contribuito non poco ad elevare Castelluzzo a meta turistica estiva. http://www.aotsanvito.it

Spiaggia di San Vito lo Capo

La Spiaggia di San Vito lo Capo è racchiusa in una piccola baia compresa tra la splendida Riserva Naturale dello Zingaro e la Riserva del Monte Cofano, a ridosso del Comune da cui prende il nome: rinomata località balneare pittoresca ed immersa in un contesto paesaggistico di grande effetto. La spiaggia è bellissima, lunga e molto larga, di finissima sabbia bianca, bagnata da un mare turchese, limpido e trasparente. La spiaggia è ben attrezzata ed offre bar, taverne e la possibilità di praticare qualche sport acquatico e da spiaggia. La si raggiunge percorrendo la SS187 dal Golfo di Castellammare in direzione di Erice, seguendo poi le indicazioni per San Vito lo Capo. http://www.qspiagge.it

Riserva naturale orientata dello Zingaro

La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea. Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, ma in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una partecipatissima marcia di protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980,[2] l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l'area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale. Con la legge regionale 98/1981, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.[3]

Santuario di San Vito Lo Capo

Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito (di origini presumibilmente della Lucania), per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano (303-304), e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdò sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana.

Torre Torrazzo

La Torre Torrazzo è un torrione a pianta circolare, in muratura di grosse pietre di arenaria a faccia vista, con base a scarpa, recentemente restaurato, di cui è andato perduto il coronamento. Non apparteneva alle fortificazioni costiere contro la pressione barbaresca, predisposte dall'architetto militare Camillo Camilliani (?-1603) su incarico del vicerè Marco Antonio Colonna: lo si data, invece, a cavallo tra il 1400 e il 1500, eretto per iniziativa privata a difesa dell'adiacente tonnara, la più antica di San Vito, che veniva calata dove oggi sorge il porto peschereccio. By http://www.sullacrestadellonda.it

Faro di San Vito lo Capo

Il faro di San Vito lo Capo, si trova in Sicilia, è situato sulla punta di Capo San Vito da circa 1,5 km a nord di San Vito Lo Capo. Il faro è attivo dal 1859. Il faro è composto di un fabbricato bianco di un piano abitato dal farista con adiacente la Torre Faro alta 40 metri con lanterna e galleria. Il faro è composto di un faro principale (n. 3170) e da un fanale (n. 3172) ospitato nella torre del faro principale. Il faro principale è dotato di una ottica rotante ed emette lampi bianchi, con un periodo di 5 secondi, con portata di 25 miglia nautiche. Il fanale emette luse rossa isofase con periodo di 4 secondi, ha una portata 6 miglia nautiche, è visibile da 165° a 225°, e sta a segnalare la secca a nord di Capo San Vito. Il faro ed il fanale fanno capo al Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a Messina (che si occupa di tutti i fari della Sicilia), Reggenza di San Vito Lo Capo.

Cappella di Santa Crescenza

Poco prima di San Vito lo Capo, si incontra, un grazioso tempietto. E' stato costruito dagli Arabi nel XIII secolo, ed e’ un esempio della loro architettura con la cupola rotonda e le aperture ad arco acuto. In seguito il tempietto fu dedicato a "Santa Crescenza", la nutrice di San Vito, che, secondo la tradizione, morì proprio in quel luogo

Torre Isulidda

La torre Isulidda domina il golfo di Macari, nel territorio di San Vito Lo capo, a circa quaranta km da Trapani.Torre di avvistamento costiero contro le incursioni dei corsari. Il punto in cui si trova e stato con precisione segnato sulla mappa.DESCRIZIONE:La torre Isulidda, in posizione dominante sul golfo di Macari, arroccata su uno sperone di roccia a picco sul mare, è attribuibile all’architetto militare Camillo Camilliani che ne prescrive le caratteristiche nella sua opera Descrittione delle torri marittime del Regno… (ms presso la Biblioteca comunale di Palermo).Come tutte le torri “camillianee” è a pianta quadrata, con scarpa accentuata che misura all’esterno oltre nove metri e all’interno quasi sei, e copertura a terrazza, in muratura di pietra intonacata; il varco di accesso è collocato sul prospetto verso monte, al di sopra del cordolo, a suo tempo probabilmente raggiungibile mediante scala retraibile.

Torre 'Mpisu

La torre 'Mpisu, in posizione isolata, è situata sul pendio scosceso, a mezza costa sul versante nord-ovest . La sua struttura è del tipo definito "camillianeo". Ha pianta quadrata con scarpa accentuata che misura all'esterno oltre nove metri e all'interno quasi sei. Attraverso una scala esterna in muratura, di epoca successiva, si accede alla terrazza di copertura. Per la sua posizione elevata doveva essere in comunicazione con le torri di Bonagia e di monte S. Giuliano e probabilmente con la torre di Isulidda, sul golfo di Cofano. In stato di abbandono per lungo tempo, è stata di recente restaurata.

Macari

Macari: La Costa dall’antico “territorium” diMonte S. Giuliano che è un sito con un’eccezionale continuità di insediamento, sono stati rinvenuti materiali che riconducono alla prima metà del 1° millennio a. C., attraverso elementi connotanti la forte presenza punica che trasformò Erice in centro religioso ed emporium, fino alla conquista di Dorieo nel 510 a.C. , nuove fotointerpretazioni archeologiche hanno permesso infatti di i individuare in questa zona l’antica città di Eraclea di Sicilia, ipotesi che troverebbe conferma nelle indicazioni geografiche degli storici Greci e nella tipologia dei cocci ceramici rinvenuti in situ. Fondata da Dorieo nel 510 a.C., come tramandato da Erodoto, Tucidide e Diodoro Siculo.

Castelluzzo

Castelluzzo si estende per tre chilometri sulla Strada Provinciale che dal “Bivio Lentini” porta a San Vito Lo Capo e la sua altezza sul livello del mare varia dai 35 ai 130 mt. Definita “La Valle degli Ulivi” a giusta ragione date le vaste piantagioni di olivi che circondano l’agglomerato urbano, che rendono il Paese una tappa obbligata del turismo naturalistico e dagli amanti delle escursioni a cavallo. La Riserva di Monte Cofano da un lato e la vicinanza con la Riserva dello Zingaro dall’altro, la spiaggia di Cala dell’Arena, le numerose calette di bianchissimi ciottoli che da quest’ultima arrivano fino ai piedi del Monte Cofano e la vicinanza con San Vito Lo Capo hanno contribuito non poco ad elevare Castelluzzo a meta turistica estiva. http://www.aotsanvito.it

Spiaggia di San Vito lo Capo

La Spiaggia di San Vito lo Capo è racchiusa in una piccola baia compresa tra la splendida Riserva Naturale dello Zingaro e la Riserva del Monte Cofano, a ridosso del Comune da cui prende il nome: rinomata località balneare pittoresca ed immersa in un contesto paesaggistico di grande effetto. La spiaggia è bellissima, lunga e molto larga, di finissima sabbia bianca, bagnata da un mare turchese, limpido e trasparente. La spiaggia è ben attrezzata ed offre bar, taverne e la possibilità di praticare qualche sport acquatico e da spiaggia. La si raggiunge percorrendo la SS187 dal Golfo di Castellammare in direzione di Erice, seguendo poi le indicazioni per San Vito lo Capo. http://www.qspiagge.it

Riserva naturale orientata dello Zingaro

La costa dello Zingaro è uno dei pochissimi tratti di costa della Sicilia non contaminata dalla presenza di una strada litoranea. Nel 1976 erano già iniziati i lavori per la costruzione della litoranea Scopello-San Vito Lo Capo, ma in seguito ad una serie di iniziative del mondo ambientalista, culminate in una partecipatissima marcia di protesta che ebbe luogo il 18 maggio 1980,[2] l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana si impegnò ad espropriare l'area dello Zingaro riconosciuta di grande interesse ambientale. Con la legge regionale 98/1981, venne ufficialmente istituita la riserva, la prima riserva naturale della Sicilia, affidata in gestione all'Azienda Regionale Foreste Demaniali.[3]

Santuario di San Vito Lo Capo

Nucleo generatore di San Vito Lo Capo è l'attuale Santuario, antica fortezza che nell'arco dei secoli ha subìto numerosi interventi edilizi. La prima costruzione, realizzata intorno al trecento, fu una piccola cappella dedicata a San Vito martire, patrono del borgo marinaro. Secondo una tradizione accettata e riportata da tutti gli agiografi e cultori di storia siciliana, il giovane Vito (di origini presumibilmente della Lucania), per sfuggire ai rigori della decima persecuzione ordinata da Diocleziano (303-304), e alle ire del padre Ila e del prefetto Valeriano, assieme al suo maestro Modesto e alla nutrice Crescenzia, scappato via mare da Mazara, col favore dei venti approdò sulla costa del feudo della Punta, in territorio di Monte Erice, dagli antichi chiamato Capo Egitarso. Qui cominciò a predicare la parola di Dio tra la gente del luogo, in una borgata poco distante dalla spiaggia, chiamata Conturrana.

Torre Torrazzo

La Torre Torrazzo è un torrione a pianta circolare, in muratura di grosse pietre di arenaria a faccia vista, con base a scarpa, recentemente restaurato, di cui è andato perduto il coronamento. Non apparteneva alle fortificazioni costiere contro la pressione barbaresca, predisposte dall'architetto militare Camillo Camilliani (?-1603) su incarico del vicerè Marco Antonio Colonna: lo si data, invece, a cavallo tra il 1400 e il 1500, eretto per iniziativa privata a difesa dell'adiacente tonnara, la più antica di San Vito, che veniva calata dove oggi sorge il porto peschereccio. By http://www.sullacrestadellonda.it

Faro di San Vito lo Capo

Il faro di San Vito lo Capo, si trova in Sicilia, è situato sulla punta di Capo San Vito da circa 1,5 km a nord di San Vito Lo Capo. Il faro è attivo dal 1859. Il faro è composto di un fabbricato bianco di un piano abitato dal farista con adiacente la Torre Faro alta 40 metri con lanterna e galleria. Il faro è composto di un faro principale (n. 3170) e da un fanale (n. 3172) ospitato nella torre del faro principale. Il faro principale è dotato di una ottica rotante ed emette lampi bianchi, con un periodo di 5 secondi, con portata di 25 miglia nautiche. Il fanale emette luse rossa isofase con periodo di 4 secondi, ha una portata 6 miglia nautiche, è visibile da 165° a 225°, e sta a segnalare la secca a nord di Capo San Vito. Il faro ed il fanale fanno capo al Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a Messina (che si occupa di tutti i fari della Sicilia), Reggenza di San Vito Lo Capo.

Cappella di Santa Crescenza

Poco prima di San Vito lo Capo, si incontra, un grazioso tempietto. E' stato costruito dagli Arabi nel XIII secolo, ed e’ un esempio della loro architettura con la cupola rotonda e le aperture ad arco acuto. In seguito il tempietto fu dedicato a "Santa Crescenza", la nutrice di San Vito, che, secondo la tradizione, morì proprio in quel luogo

Torre Isulidda

La torre Isulidda domina il golfo di Macari, nel territorio di San Vito Lo capo, a circa quaranta km da Trapani.Torre di avvistamento costiero contro le incursioni dei corsari. Il punto in cui si trova e stato con precisione segnato sulla mappa.DESCRIZIONE:La torre Isulidda, in posizione dominante sul golfo di Macari, arroccata su uno sperone di roccia a picco sul mare, è attribuibile all’architetto militare Camillo Camilliani che ne prescrive le caratteristiche nella sua opera Descrittione delle torri marittime del Regno… (ms presso la Biblioteca comunale di Palermo).Come tutte le torri “camillianee” è a pianta quadrata, con scarpa accentuata che misura all’esterno oltre nove metri e all’interno quasi sei, e copertura a terrazza, in muratura di pietra intonacata; il varco di accesso è collocato sul prospetto verso monte, al di sopra del cordolo, a suo tempo probabilmente raggiungibile mediante scala retraibile.

Torre 'Mpisu

La torre 'Mpisu, in posizione isolata, è situata sul pendio scosceso, a mezza costa sul versante nord-ovest . La sua struttura è del tipo definito "camillianeo". Ha pianta quadrata con scarpa accentuata che misura all'esterno oltre nove metri e all'interno quasi sei. Attraverso una scala esterna in muratura, di epoca successiva, si accede alla terrazza di copertura. Per la sua posizione elevata doveva essere in comunicazione con le torri di Bonagia e di monte S. Giuliano e probabilmente con la torre di Isulidda, sul golfo di Cofano. In stato di abbandono per lungo tempo, è stata di recente restaurata.

Macari

Macari: La Costa dall’antico “territorium” diMonte S. Giuliano che è un sito con un’eccezionale continuità di insediamento, sono stati rinvenuti materiali che riconducono alla prima metà del 1° millennio a. C., attraverso elementi connotanti la forte presenza punica che trasformò Erice in centro religioso ed emporium, fino alla conquista di Dorieo nel 510 a.C. , nuove fotointerpretazioni archeologiche hanno permesso infatti di i individuare in questa zona l’antica città di Eraclea di Sicilia, ipotesi che troverebbe conferma nelle indicazioni geografiche degli storici Greci e nella tipologia dei cocci ceramici rinvenuti in situ. Fondata da Dorieo nel 510 a.C., come tramandato da Erodoto, Tucidide e Diodoro Siculo.

Castelluzzo

Castelluzzo si estende per tre chilometri sulla Strada Provinciale che dal “Bivio Lentini” porta a San Vito Lo Capo e la sua altezza sul livello del mare varia dai 35 ai 130 mt. Definita “La Valle degli Ulivi” a giusta ragione date le vaste piantagioni di olivi che circondano l’agglomerato urbano, che rendono il Paese una tappa obbligata del turismo naturalistico e dagli amanti delle escursioni a cavallo. La Riserva di Monte Cofano da un lato e la vicinanza con la Riserva dello Zingaro dall’altro, la spiaggia di Cala dell’Arena, le numerose calette di bianchissimi ciottoli che da quest’ultima arrivano fino ai piedi del Monte Cofano e la vicinanza con San Vito Lo Capo hanno contribuito non poco ad elevare Castelluzzo a meta turistica estiva. http://www.aotsanvito.it